Piangiamo la scomparsa di un mito… Giuseppe Licciardello (Audio Reference)

Recentemente, parlando al telefono con il mio carissimo amico Federico Licciardello, cosa che faccio spesso e volentieri, da quando ci conosciamo (visto che condividiamo, non solo la passione per l’Hi-Fi, ma anche quella per il collezionismo di oggetti ispirati alla saga spaziale più famosa di tutti i tempi, ovvero Guerre Stellari o Star Wars), questi mi ha confidato che il papà non stava affatto bene e che la cosa non lasciava presagire nulla di buono, senza specificare niente di preciso ma con un tono davvero cupo .

 

di Alberto Guerrini

 

Vengo io stesso da una lunga e bruttissima esperienza culminata con la perdita del mio papà, per cui sentire quelle parole mi ha riportato indietro al 2018-22019, un biennio che mi ha prosciugato letteralmente dalle mie consuete energie, durante il quale ho visto una persona paragonabile ad un vero e proprio computer sfiorire e svuotarsi per poi fievolmente abbandonare questo universo patendo grandi sofferenze. Questa notizia mi ha riportato alla mente tutti i ricordi che ho del signor Giuseppe, che prima di essere il papà di uno degli amici che è diventato, con il passare del tempo, tra i più cari che ho, per me aveva rappresentato uno dei pilastri su cui si reggeva questo pazzo mondo audiofilo, un esempio, un vero i punto di riferimento assoluto. Devo ammettere che fin dal primo evento a cui ho partecipato, agli inizi della mia avventura, mi aveva letteralmente folgorato, con questo atteggiamento tagliente da Milanese doc, questo signore sempre in critica nei confronti dei personaggi e personaggioni che frequentavano la sua saletta, che osavano usufruire del dono che faceva loro di far ascoltare quel meraviglioso impianto con quelle bellissime ProAc, capaci di arrivare a cantare come usignoli e che invece venivano violate, quasi oltraggiate oltremodo da registrazioni portate da costoro, spacciate come riferimento al suo cospetto, e che meritavano invece, a suo dire, giusto il fondo della pattumiera e non il cassetto del lattore, sussurrando, passandomi vicino testuali parole (con la mano a protezione della bocca per non far cogliere il labiale): ”…e poi sono proprio questi, quelli che mi dicono che è l’impianto che suona male!” sogghignando compiaciuto! Pian piano, anno dopo anno, notando la mia assidua presenza ad ascoltare i suoi allestimenti, la confidenza è andata aumentando e lo scambio di battute si è fatto sempre più sferzante e piacevole, finché mi ha confidato di avere una sterminata collezione di vinili e che non gli sarebbe bastata una vita intera per ascoltarli tutti! Come si fa a non apprezzare un personaggio simile, in grado di scegliere gli accoppiamenti tra elettroniche e diffusori in maniera talmente brillante, da sorprenderci e quasi sconvolgerci ogni singola volta. Ancora mi ricordo quando mi ha zittito letteralmente in un nanosecondo, proprio mentre stavo cantando le lodi alla mia Chiara, in lungo e in largo, dei diffusori del marchio sopracitato, pilotati da un impianto full Gryphon, collegando al volo dei diffusori anch’essi Gryphon e, rivolgendosi a me con un fulminante sguardo beffardo affermando: “beh da un grande suono Hi-Fi siamo passati al vero suono High End…, per poi strizzarmi l’occhio sorridendomi. Ancora è vivo il ricordo della mia esperienza di ascolto con una saletta dominata dalla sorgente suprema Clearaudio Statement, con braccio tangenziale e testina Goldfinger, di fronte al mio sconvolgimento quasi mistico se ne uscì con un “….su Ingegnere se lo porti via questo giradischi, che le faccio un prezzone!” citando una cifra che effettivamente lo era, ma che mai mi sarei potuto permettere nemmeno dopo due vite lavorate ventiquattro ore su ventiquattro! Potrei andare avanti per ore citando aneddoti su aneddoti, sempre all’insegna dell’ironia, sempre sfoderando un’arma segreta, sempre tirando fuori l’ennesimo asso dalla manica, ma che hanno tutti una cosa in comune, un sottofondo di grande musica suonata per mezzo di grandi impianti, frutto di una grande sapienza, di quell’alchimia, che non tutti gli importatori e i distributori possono vantare, ma che per Giuseppe Licciardello era naturale come respirare. Che la terra le sia lieve signor Giuseppe!


Scopri di più da FDS - Fedeltà del Suono

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

One Reply to “Piangiamo la scomparsa di un mito… Giuseppe Licciardello (Audio Reference)”

  1. Bonjour ;
    Je ne m’exprime pas assez bien en Italien ; c’est pourquoi j’écris en Français et vous prie de m’en excuser .
    J’ai connu Mr Giuseppe LICCIARDELLO il y a environ 10 ans et nous avions établi une relation à propos de disques vinyle de MUSIQUE CLASSIQUE .
    Je suis âgé de 92 ans et je dois me séparer de ma collection complète qui recouvre l’ensemble du répertoire . Le prix que j’en demande est très bas .
    J’aimerai vous rencontrer si vous êtes intéressé .
    Cordialement vôtre .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.