FEDELTÀ DEL SUONO #316 – GIUGNO 2022 – IL SUONO ANNICHILA LA GRANDE BELLEZZA DEL SILENZIO

FEDELTÀ DEL SUONO #316 – GIUGNO 2022 – IL SUONO ANNICHILA LA GRANDE BELLEZZA DEL SILENZIO

 

 

Il suono annichila la grande bellezza del silenzio

 

 

Devo pur sopportare qualche bruco

se voglio conoscere le farfalle,

sembra che siano così belle.

ANTOINE DE SAINT-EXUPÉRY

 

 

THE SOUND OF SILENCE

 

[Verse 1]

Hello darkness, my old friend

I’ve come to talk with you again

Because a vision softly creeping

Left its seeds while I was sleeping

And the vision that was planted in my brain

Still remains within the sound of silence

 

[Verse 2]

In restless dreams, I walked alone

Narrow streets of cobblestone

‘Neath the halo of a street lamp

I turned my collar to the cold and damp

When my eyes were stabbed by the flash of a neon light

That split the night, and touched the sound of silence

 

 

[Verse 3]

And in the naked light I saw

Ten thousand people, maybe more

People talking without speaking

People hearing without listening

People writing songs that voices never shared

And no one dared disturb the sound of silence

 

[Verse 4]

“Fools,” said I, “You do not know

Silence like a cancer grows

Hear my words that I might teach you

Take my arms that I might reach you”

But my words, like silent raindrops, fell

And echoed in the wells of silence

 

[Verse 5]

And the people bowed and prayed

To the neon god they made

And the sign flashed out its warning

In the words that it was forming

And the sign said, “The words of the prophets

are written on the subway walls and tenement halls

And whispered in the sound of silence”

 

 

ALBUM: Wednesday Morning, 3 A.M.

ARTISTA: Simon & Garfunkel

SCRITTA DA: Paul Simon

ANNO: 1964

 

 

Ho deciso di aprire questo mio editoriale con una frase di un grande attore, Charlie Chaplin, a proposito del rapporto tra silenzio e suono.

 

Suono

Ciò che colpisce l’orecchio per effetto di movimenti vibratori ritmici concordi, per opposizione al Rumore, in cui i movimenti sono confusi, di durata e d’intensità ineguali.

 

Già da questa prima definizione etimologica del termine dovremmo comprendere come un suono sia una vibrazione dell’aria che per essere definita come tale DEVE colpire l’orecchio, il NOSTRO orecchio. E deve essere ARMONIOSA e non CONFUSA, altrimenti parleremmo di rumore.

E che cosa è allora la musica, di cui tanto poco parlano gli audiofili?

 

Musica

Nel senso antico e primitivo la musica non era una scienza particolare, ma comprendeva tutto ciò che riferivasi alle Muse, ossia ogni scienza ed arte atta a svegliare l’idea di cosa gradevole e bene ordinata. Oggi si applica specialmente all’Arte di esprimere gl’interni sentimenti mediante suoni modulati.

 

Suoni modulati” e “idea di cosa gradevole e ben ordinata”… belle definizioni che ci portano a fare altri ragionamenti.

La musica, in quanto composta da suoni modulati, non è rumore.

La musica, poi, attiene al regno delle IDEE…

 

Strepitosa sintesi di ciò che noi cerchiamo di affrontare ogni mese su questa rivista.

Noi di Fedeltà del Suono non ci occupiamo di rumore e ci riferiamo costantemente al regno superiore delle idee.

 

A maggio ci ha lasciato un grande artista, Vangelis, pseudonimo di Evangelos Odysseas Papathanassiou, compositore e polistrumentista greco, vincitore del Premio Oscar per “Momenti di gloria” (Miglior colonna sonora), ma soprattutto un musicista che ha sempre lasciato parlare le note più delle parole.

Un anno fa, invece, ci salutava Franco Battiato, uno che le parole la faceva suonare e girare nelle nostre menti, come una danza di “Dervisci Tourners che girano sulle spine dorsali o al suono di cavigliere del Kathakali”.

 

Che cosa accomuna questi due Artisti?

Le sette note che sapevano così bene utilizzare per trasmettere emozioni, quei loro interni sentimenti che sono divenuti, poi, i nostri sentimenti.

 

Questo dovrebbe essere, in estrema sintesi, il nostro scopo ultimo nella riproduzione della musica.

Eppure spesso vedo che pochi danno la giusta importanza alla MUSICA, privilegiando la ricerca tecnica del mezzo atto alla sua riproduzione. Anzi, alle volte, il mezzo diviene talmente importante, invadente, quasi ipertrofico da divenire il fine e non, appunto, il mezzo attraverso il quale godere dell’emozione della musica.

 

Pensate ad uno strumento, ad un bel violino, magari ad uno di quei violini fatti con gli alberi della Val di Fiemme, quegli abeti che Fabio Ognibene della Ciresa seleziona anno dopo anno. Quello strumento può essere oggetto di collezionismo ma anche il più prezioso degli Stradivari se non viene suonato muore, lentamente ma muore.

E non lo posso suonare io, che non lo so suonare, ma lo deve fare un Maestro che sa quello che fa. Perché quello strumento, dal valore inestimabile, deve essere messo in condizione di riprodurre suoni modulati, gradevoli e ben ordinati.

Cerchiamo di ricordarci sempre che la MUSICA è il nostro fine ultimo, la MUSICA che deve essere ben riprodotta nei nostri impianti ma anche quella MUSICA che andrebbe ascoltata “DAL VIVO” finché è possibile, perché solo così saremmo poi in grado di discernere tra la MUSICA e il RUMORE… che purtroppo ci circonda sempre più spesso.

 

Prima di salutarvi, non posso che invitarvi nuovamente a SOSTENERCI sottoscrivendo l’abbonamento a FEDELTÀ DEL SUONO oppure a rivolgervi, come avete sempre fatto al VOSTRO EDICOLANTE DI FIDUCIA che continuerà a fornirvi la VOSTRA COPIA DELLA RIVISTA! Se, per qualsiasi motivo, non dovesse più averla, potete chiedere al VOSTRO EDICOLANTE di farsela rimandare oppure POTETE SCRIVERE A:

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Scrivetemi pure, come sempre, senza remore a:

abassanelli@fedeltadelsuono.net

 

Buona musica e avanti tutta!

Andrea Bassanelli

 

 


 

 

EDITORIALE

Il suono annichila la grande bellezza del silenzio

di Andrea Bassanelli

 

IN COPERTINA

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IL CAPPELLO A CILINDRO

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Monaco HIGH END 2022

Qualche nota… stonata

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ADVENTURES IN HI-FI

La fase questa sconosciuta:

come anche i grandi a volte si imbrogliano

di Umberto Nicolao

 

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Il cantante perfetto, la realtà che supera ogni aspettativa

di Dimitri Santini

 

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