I Rolling Stones festeggiano 50 anni di rock a Londra

Gli Stones hanno aperto la serata con ‘I Wanna be your man’, seguito a ruota da ‘Get off of my cloud’. Dopo i primi successi, i quattro sono stati raggiunti da Bill Wyman e Mick Taylor, ex membri della band rispettivamente fino al 1992 e al 1974.
Gino Castaldo, su La Repubblica di oggi 26 novembre 2012, scrive: “Come se niente fosse, come se il tempo non contasse, rispolverano la vecchia ferraglia, le Fender tirate a lucido, ruggini sonore che vengono da un’epoca remota, da vecchi impenitenti ribaldi del rock’n’roll, pirateschi, guasconi dal cuore inguaribilmente blues, e osano tornare sul palco, una gigantesca e turgida bocca rosso fuoco che nel corso del concerto cambia forma e colore più volte, davanti a una platea gremita di urlanti fan che li festeggiano come se il rock, il vero rock, fosse solo ed esclusivamente quello dei Rolling Stones. Le “loro sataniche maestà” ci sono, oltre le rughe, oltre l’artrite, cantano e suonano la loro titanica fiducia nel lessico fondamentale del rock, perfino oggi che l’età sconsiglierebbe certe pulsioni ribellistiche. Potrebbero risultare ridicoli, ma c’è sempre la zampata vincente, il graffio dei maestri, di chi ha praticato visioni dionisiache e sa trasformarle in divertimento collettivo. Del resto l’orizzonte del rock si sposta, di continuo.(…) Le pietre continuano a rotolare e se, come si dice, i Beatles si sono sciolti troppo presto, e gli Stones troppo tardi, o anzi colpevolmente mai, fanno la loro parte, da vecchi maestri, come fosse una lezione ambulante sugli antichi demoni del rock’n’roll.”


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