L’orchestra e il coro della Filarmonica Prenestina, diretti dal maestro e fondatore Paolo Falconi, guideranno il pubblico in un excursus tra alcuni dei più importanti <em>Requiem </em>della storia della musica.<img alt="ANGFULL" src="https://www.fedeltadelsuono.net/fdsbackup/wp-content/uploads/2012/10/ANGELIFULL.jpg" style="width: 303px; height: 296px; margin: 3px; float: right;" /> Un affascinante ed inusuale digressione tra la produzione musicale più alta dei grandi compositori. Il senso cristiano della morte e della vita eterna, attraverso un percorso interiore e spirituale, prima ancora che musicale. L’inedita esecuzione di dieci <em>Dies Irae</em> tratti dalle composizioni liturgiche degli autori più celebri offre, attraverso sette secoli di storia della musica, un affresco di stili e modulazioni diverse in una vera e propria antologia monotematica di brani di grande pathos.
L’orchestra ed il coro della Filarmonica Prenestina (160 elementi fra coro e professori d’orchestra), eseguiranno un programma di circa due ore in cui il Giudizio finale e la vita eterna ne costituiscono l’humus, mentre i brani delle varie sequenze dei <em>Dies Irae</em> si susseguiranno in un crescendo di intonazioni e vibrazioni. Il programma individuato e offerto al pubblico non lascerà indifferenti e non darà spazio a attimi di disattenzione, sia per l’incalzare della musica che per le emozioni che la stessa inevitabilmente suscita con la sua prorompenza.
Per la prima volta in Italia sarà eseguita una partitura della <em>Messa di Requiem</em> di Donizetti effettuata dal fiammingo Maestro Valeer De Vlam e tratta, come la precedente curata nel 1976 dal Maestro ungherese Vilmos Leskò, dal manoscritto originale del compositore italiano. L’edizione di De Vlam, non ancora conosciuta in Italia, è stata realizzata su espresso incarico della Fondazione Donizetti, per la quale il Maestro ha eseguito una vera e propria trascrizione filologica del <em>Requiem</em> dopo un lungo e certosino lavoro. De Vlam, che per l’occasione del concerto romano de <em>E il settimo angelo suonò</em> ha reso disponibile la sua partitura, ha infatti impiegato tre anni e mezzo per ricomporre parti talora indecifrabili del manoscritto, così come parti mancanti per alcuni strumenti e per le voci soliste.
L’opera di Donizetti, lasciata incompiuta dal compositore e nella partitura restaurata da De Vlam, è stata eseguita per la prima volta il 19 aprile del 2002, nella chiesa di S. Martino a Bruxelles sotto la direzione dello stesso De Vlam, il quale sarà presente personalmente in San Pietro in Vincoli per assistere a questa nuova esecuzione della sua “fatica”.
Domenica 18 novembre, ore 19.00, Basilica S. Pietro in Vincoli - Roma
(ingresso libero e comunque subordinato alla disponibilità dei posti)
Informazioni: <strong>IL SETTIMO ANGELO </strong>- Web: www.ilsettimoangelo.it
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