Un centinaio di giorni di musica on the road: dal 26 febbraio riparte il viaggio di Crossroads, festival itinerante in tutta l’Emilia-Romagna. Più di sessanta concerti, che arriveranno sino a giugno, con tappe in una ventina di città: paesaggi sonori e geografici in continuo cambiamento sono la parola d’ordine della diciottesima edizione di Crossroads. I circa 500 artisti coinvolti e le migliaia di km da percorrere per seguirli dalla prima all’ultima serata danno forma a una kermesse unica nel suo genere, con la sua panoramica a 360° sul jazz, le musiche improvvisate ad ampio raggio, i suoni etnici, le contaminazioni più stimolanti.
Tra le novità dell’edizione 2017, spicca il ritorno in grande stile della piazza bolognese: il capoluogo regionale ospiterà gli Snarky Puppy, band che ha saputo imporsi come un vero cult, attirando l’entusiasmo anche del pubblico giovanile sovrapponendo fusion, jazz orchestrale e un’anima da progressive rock (24 aprile, Estragon Club).
Crossroads 2017 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e numerose altre istituzioni.
Il programma di Crossroads 2017, pur essendo ancora in via di completamento, ha già raggiunto una chiara e ampia strutturazione. Tra i molti percorsi tematici al suo interno, spiccano tre “residenze d’artista”: Paolo Fresu, Enrico Rava e Fabrizio Bosso. I tre trombettisti più rappresentativi del jazz italiano sono stati più volte ospiti del festival nel corso della sua storia; ma dallo scorso anno sono stati tutti e tre letteralmente ‘adottati’ in via ufficiale. Ognuno di loro potrà così farsi ascoltare in una molteplicità di progetti.
Sarà proprio Paolo Fresu a dare il via a Crossroads 2017, il 26 febbraio al Teatro De André di Casalgrande: questa sua prima apparizione in cartellone lo vedrà alla guida del Devil Quartet. Ai furori elettrici di questo gruppo dall’ormai lungo affiatamento farà da contraltare il sound acustico dello storico quintetto di Fresu, che suonerà a Imola (21 aprile, Teatro Ebe Stignani). Ma Fresu si farà ascoltare anche in formazioni meno usuali, passando da un estremo all’altro: dalle intimistiche e peculiari sonorità del duo con la chitarra sarda preparata di Paolo Angeli (7 aprile, Castel San Pietro Terme, “Cassero” Teatro Comunale, nell’ambito di Cassero Jazz) all’immenso tripudio orchestrale di “Pazzi di Jazz”, che lo vedrà impegnato come solista assieme a un’orchestra e coro di 250 giovanissimi musicisti, in un programma dedicato a Dizzy Gillespie. In questa colossale produzione originale saranno coinvolti anche Tommaso Vittorini, Ambrogio Sparagna e Alien Dee (8 maggio, Ravenna, Teatro Alighieri).
Enrico Rava sarà invece protagonista di due squisiti duetti: il primo, aperto anche a sfumature latino-americane, con il chitarrista Roberto Taufic (17 marzo, Fusignano, Auditorium Corelli), il secondo, più focalizzato sulla pronuncia jazzistica, con la pianista Geri Allen (19 maggio, Correggio, Teatro Asioli).
La sera del 27 aprile a Imola, Rava si troverà sullo stesso palco assieme al quartetto di Fabrizio Bosso: un dialogo tra gli artists in residence di Crossroads che è anche un raro incontro al vertice del jazz italiano. Bosso sarà poi anche il 20 aprile a Modena (La Tenda) con lo Spiritual Trio, uno dei suoi gruppi più carichi di groove, e l’1 maggio a Forlì (Teatro Diego Fabbri) come special guest di una produzione originale assieme all’Italian Jazz Orchestra: in programma le canzoni di Nat King Cole affidate alla voce di Walter Ricci, con la direzione di Fabio Petretti.
Ma Crossroads 2017 vedrà nel suo cast artistico molti altri big italiani: dall’intramontabile duo Musica Nuda con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (10 marzo, Rimini, Teatro degli Atti) all’esuberante Roy Paci, che tornerà a proporsi come virtuoso solista alla tromba in un quintetto co-diretto assieme al trombonista Mauro Ottolini (30 aprile, Russi, Teatro Comunale), sino al quartetto internazionale del batterista Roberto Gatto (9 aprile, Castel San Pietro Terme) e a Francesco Cafiso, sassofonista ormai non più anagraficamente enfant ma certamente ancora prodige (con il sestetto “La Banda”, il 23 aprile a Russi)
Nutrita anche la schiera degli ospiti internazionali di grande richiamo: dalla chitarra di John Scofield, col suo nuovo progetto fortemente intriso di country (20 marzo, Rimini, Teatro Novelli), alle immaginifiche strutture ritmiche del sassofonista Steve Coleman con il trio Reflex (1 aprile, Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni) e alla quintessenziale tromba di Tom Harrell (26 aprile, Parma, Casa della Musica). Piacenza ospiterà poi due appuntamenti di notevole spessore: il fervore dionisiaco del quintetto del sassofonista Kenny Garrett (5 marzo, Teatro President) e l’incandescente tocco del pianista cubano Gonzalo Rubalcaba (in quartetto il 15 marzo, Conservatorio “G. Nicolini”).
L’asse jazzistico Italia-USA troverà poi numerosi altri momenti salienti. Da oltre oceano arriveranno storici maestri come il batterista Joe Chambers (col quartetto Passport, che lo vede tra l’altro impegnato anche come vibrafonista: 11 marzo, Ferrara) e il trombettista Eddie Henderson (con un quartetto che annovera Piero Odorici come altra voce solista: 16 marzo, Solarolo, Oratorio dell’Annunziata), oltre a un sassofonista emergente come James Brandon Lewis (4 marzo, Ferrara).
La panoramica a 360° gradi sul jazz nazionale sarà invece completata dalle presenze del collaudato eppure sempre sorprendente duo con Gianluca Petrella al trombone e Giovanni Guidi al pianoforte (3 marzo, Fusignano); del quintetto di Karima, vocalist di notevole fama televisiva qui impegnata su un repertorio d’autore: le canzoni di Burt Bacharach (8 marzo, Massa Lombarda, Sala del Carmine); il crossover tra jazz, rock e classica creato dai Quintorigo assieme a Roberto Gatto (23 marzo, Fusignano); il poetico mondo espressivo del bandoneonista Daniele di Bonaventura in duo col pianista Giovanni Ceccarelli (31 marzo, Fusignano); due progetti dalla vocalità assai particolare e ricercata come il gruppo CORdas di Alessia Obino (24 marzo, Massa Lombarda) e il duo che affianca John De Leo e il pianista Fabrizio Puglisi (8 aprile, Castel San Pietro Terme).
Altre grandi star arriveranno nel mese di maggio, quando il cartellone di Crossroads ingloberà la programmazione del festival Ravenna Jazz, che si svolgerà dal 5 al 14 maggio. Per il festival ravennate sarà una nuova edizione in forma estesa, con concerti di grande rilievo al Teatro Alighieri e proposte particolari e ricercate distribuite in vari club, oltre a un coinvolgimento del territorio cittadino con numerosi live nei locali del centro.
Il programma di Ravenna Jazz 2017 verrà annunciato prossimamente. Intanto dalla lista dei big trapela il nome di Billy Cobham, batterista di culto, campione della fusion sin dalla fine degli anni Sessanta (13 maggio, Teatro Alighieri).
Oltre alla sua spiccata propensione per le varie diramazioni stilistiche della musica jazz, Crossroads offre sempre una ribalta di riguardo per generi ‘altri’: world, cantautorato alternativo, contaminazioni varie, divagazioni sempre sull’onda della musica creativa o improvvisata. Tra le cose più accattivanti che si potranno ascoltare in queste molteplici direzioni troviamo un trio co-diretto dal pianista cubano Omar Sosa assieme al cantante e maestro di kora senegalese Seckou Keita (12 marzo, Bagnacavallo, Teatro Goldoni). Un cocktail di esotismi è invece quello proposto dalla Banda Magda, guidata dalla cantante e fisarmonicista greca Magda Giannikou (2 aprile, Modena, Off Modena Live Club). Con Leyla McCalla, cantante e multistrumentista che alterna violoncello e banjo, ci si immerge nel calderone musicale di New Orleans, tra suoni creoli, haitiani, folk (6 aprile, Modena, La Tenda). Nella musica della cantante franco-beninese Mina Agossi scorrono invece il jazz e il blues, oltre alle sue evidenti radici africane (13 aprile, Gambettola, Teatro Comunale).
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