Per ogni fine
c’è un nuovo inizio.
ANTOINE DE SAINT-EXUPÉRY
SWEET CHILD O’ MINE
[Instrumental Intro/Guitar Riff]
[Verse 1]
She’s got a smile that it seems to me
Reminds me of childhood memories
Where everything was as fresh as the bright blue sky (Sky)
Now and then when I see her face
She takes me away to that special place
And if I stared too long I’d probably break down and cry
[Chorus]
Woah-oh-oh! Sweet child o’ mine
Woah, oh-oh-oh! Sweet love of mine
[Post-Chorus Instrumental Break]
[Verse 2]
She’s got eyes of the bluest skies
As if they thought of rain
I hate to look into those eyes and see an ounce of pain
Her hair reminds me of a warm, safe place
Where as a child I’d hide
And pray for the thunder and the rain to quietly pass me by
Woah-oh-oh! Sweet child o’ mine
Ooh, oh-oh-oh! Sweet love of mine
[Post-Chorus Instrumental Break]
[Chorus]
Oh yeah! Woah-oh-oh-oh! Sweet child o’ mine
Ooh-oh, oh, oh! Sweet love of mine
Woah, oh-oh-oh! Sweet child o’ mine, ooh yeah
Ooh! Sweet love of mine
[Guitar Solo]
[Outro]
Where do we go?
Where do we go now?
Where do we go?
Ooh, where do we go?
Where do we go now?
Oh, where do we go now?
Where do we go? (Sweet child…)
Ooh, where do we go now?
Ay, ay, ay, ay, ay, ay, ay, ay
Where do we go now? Ah-ah-ah-ah-ah, wow
Where do we go?
Oh, where do we go now?
Oh, where do we go?
Where do we go now?
Where do we go?
Ooh, where do we go now?
Now, now, now, now, now, now, now
Sweet child, sweet child o’ mine
ALBUM: Appetite for Destruction
ARTISTA: Guns N’ Roses
SCRITTA DA: Steven Adler, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Axl Rose & Slash
ANNO: 1987
Tante immagini si accavallano nella mia mente, tanti ricordi, pensieri e volti che accendono a loro volta altri pensieri e richiamano alla memoria suoni e parole…
Come non ricordare quel maggio del 2005 quando mi recai a Milano a conoscere per la prima volta i “grandi nomi” di questo mercato: Guido Baccarelli, Giovanni Faccendini e Giuseppe Licciardello. L’incontro con, Giovanni prima e con Guido poi, fu, per così dire, molto istituzionale. Io avevo preso il posto del fondatore della rivista e molte voci già giravano ed ero quindi visto, giustamente, con un minimo di sospetto e di distacco. Poi nel tempo sono riuscito a conquistarmi la loro fiducia e, spero, anche il loro rispetto. Successivamente i rapporti passarono, prima ancora della morte di Giovanni, con Alessandro e Fabio e, complice anche una certa complicità generazionale, devo dire che nel tempo si è instaurato un bel rapporto. Con Giuseppe Licciardello le cose andarono invece in maniera molto diversa: lui era un entusiasta, un commerciante incredibile e molto tenace, ma anche una persona con una grandissima carica empatica. Ancora mi ricordo con ammirazione quando mi condusse nel suo “antro” a vedere la sua STERMINATA collezione di vinili! All’epoca feci un calcolo rapido e mi ricordo che pensai che ci sarebbero voluti circa SEI ANNI per poterli ascoltare tutti… facendo solo questo tutti i giorni! Ma Giuseppe Licciardello era anche un commerciante nato, i suoi occhi erano sempre attenti e brillanti, segno che dietro vibrava un grande cervello. E aveva anche un gusto per l’estetica e per i begli oggetti, orgoglioso come era dei suoi marchi, fatti non solo per garantire ascolti stellari ma anche capaci di appagare gli occhi e il nostro cuore… sono e siamo tutti vicini a Federico (che abbraccio virtualmente in attesa di riabbracciarlo di persona) e alla sua famiglia per la gravissima perdita.
Credo che Giuseppe sarebbe felice di essere accomunato nel ricordo a un altro grande nome che ci ha lasciato qualche giorno fa: sto parlando ovviamente della IMMENSA Monica Vitti che, continuando a giocare e scherzare con tutti noi che l’abbiamo amata, ci ha voluto lasciare il 02-02-2022… quasi un calembour numerico per una GRANDE DIVA che ormai da quasi 20 ANNI (il DUE e lo ZERO…) si era negata a noi a causa di una grave malattia debilitante. Indimenticabili i suoi personaggi portati sul grande schermo con una carica vitale e con una leggerezza che ne hanno fatto una delle icone del cinema italiano… il cuore in copertina è dedicato a lei da parte di tutti noi, redattori e lettori di questa rivista, che sono sicuro l’hanno amata e oggi ne piangono la sua scomparsa.
In questi giorni abbiamo anche pianto la scomparsa anche di un altro personaggio del nostro settore. Michael Lang ci ha lasciato l’8 gennaio 2022 e forse era poco conosciuto dal grande pubblico, ma la sua creatura vive e vivrà per sempre: è stato infatti uno dei promotori del Festival di Woodstock del 1969, di cui troverete alcuni spunti interessanti a pagina 86.
Tre grandi nomi ci hanno lasciato, e noi tutti oggi qui li ricordiamo con affetto… due grandi nomi invece questo mese festeggiano i 60 e i 70 anni di vita: sto ovviamente parlando di Vasco Rossi (nato a Zocca, Emilia-Romagna, il 7 febbraio 1952) e di Axl Rose (all’anagrafe William Bruce Rose Jr., nato a Lafayette, Indiana, il 6 febbraio 1962). Di Axl Rose e del suo gruppo Guns N’ Roses è molto che non ne parliamo anche perché, a parte due singoli (Absurd e Hard Skool, entrambi scartati dall’ultimo loro album Chinese Democracy, del 2008), nulla è uscito da 13 anni a questa parte. Speriamo di poter leggere ancora di loro su queste pagine in un prossimo futuro. Di Vasco Rossi, beh… c’è poco da dire visto che ne parliamo con regolarità seguendo l’uscita dei suoi dischi, tanto che ne abbiamo parlato sia il mese scorso sia questo mese, visto che Mauro Bragagna lo ricorda in apertura del suo articolo su David Bowie.
Ed è proprio ripensando a David Bowie che mi verrebbe da commentare certe cose viste sul palco di Sanremo conclusosi sabato 5 febbraio con la vittoria di Brividi, bella canzone scritta e intrepretata da Mahmood e Blanco. So che molti di voi storceranno il naso a sentir parlare di Sanremo ma il mio compito è anche quello di tenermi informato su ciò che accade nel settore musicale provando anche a guardare oltre certi stereotipi e provando a darvi qualche spunto interessante che magari vi era sfuggito. Ancora mi ricordo quando nel 2007 dedicai la copertina a un’artista sconosciuto che avevo ascoltato per caso a Milano… si trattava di Mika che oggi è un artista di livello internazionale. Questo mese non vorrei però parlarvi di Sanremo a proposito di musica, di artisti e di canzoni (anche se molti brani ascoltati meritano di essere ascoltati al meglio per mezzo dei nostri impianti) ma vorrei parlarvi di costume… proprio ripensando a personaggi come David Bowie che, della loro fluidità ante litteram, hanno fatto uno dei loro tratti distintivi. Ripensando proprio a Bowie mi viene da pensare che nihil sub sole novum (Qohelet)… oggi non si fa che parlare di generazione fluida, no gender, omosessualità rappresentata… o solo lasciata intravedere, pensando così di essere MODERNI e ANTI CONFORMISTI. Beh, andatevi a vedere a pagina 8 che cosa era capace di fare un artista come David Bowie 50/60 anni fa! Eppure noi che lo abbiamo amato e ascoltato non ci siamo mai preoccupati di sapere che cosa facesse nella sua vita privata. Tuttalpiù siamo rimasti di stucco quando di colpo nei primi anni settanta ci siamo ritrovati a dover piangere la dipartita del personaggio David Bowie sostituito dal suo alter ego Ziggy Stardust! Ma quelli erano altri tempi, dove prima veniva la sostanza e poi venivano le rappresentazioni teatrali…
Scrivetemi pure, come sempre, senza remore a:
abassanelli@fedeltadelsuono.net
Buona musica e avanti tutta!
Andrea Bassanelli
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Nihil sub sole novum
di Andrea Bassanelli
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